giovedì 30 maggio 2019

Alien: Isolation - Recensione


Alien: Isolation è un videogioco survival horror in prima persona del 2014. Il titolo è ambientato nell'anno 2137, ovvero 15 anni dopo gli eventi del film Alien del 1979.

La protagonista è Amanda Ripley, impegnata a indagare sulla scomparsa di sua madre Ellen Ripley. Amanda si dirige sulla stazione spaziale Sevastopol per recuperare la scatola nera della Nostromo, ma scoprirà soltanto che uno Xenomorfo ha terrorizzato la stazione e ucciso la maggior parte dell'equipaggio. Amanda Ripley, figlia di Ellen Ripley viene informata da Christopher Samuels, un androide della Weyland-Yutani, che la scatola nera della Nostromo è stata rintracciata e recuperata da una nave chiamata Anesidora, e che è stata trasferita sulla stazione spaziale Sevastopol, proprietà della Seegson in orbita attorno al gigante gassoso KG348. Samuels offre ad Amanda un posto nella squadra della Weyland-Yutani, inviata per prelevare la scatola nera, affinché lei possa avere tutte le risposte riguardo alla morte della madre. Così Ripley, Samuels e Nina Taylor (una piccola dirigente della Weyland-Yutani) viaggiano verso Sevastopol a bordo della nave Torrens, sotto il controllo del Capitano Diane Verlaine. Arrivati a destinazione, scoprono che la stazione è danneggiata e le comunicazioni sono stranamente assenti. I tre membri della squadra vogliono saperne di più e decidono di entrare nella stazione «camminando nello spazio» muniti di tute. Durante il tragitto una massa di detriti separa i tre. Amanda, sforzandosi di raggiungere il portellone d'accesso, riesce a entrare. Arrivata all'interno di Sevastopol Ripley scopre che l'equipaggio si è diviso in piccoli gruppi di saccheggiatori spaventati e paranoici, che accumulano risorse e sparano a vista agli sconosciuti.






Recensione

Alien Isolation ha le atmosfere del primo film Alien e la stessa tensione narrativa, che, grazie a delle musiche ben sincronizzate, immerge il giocatore in un mondo dove la minaccia è dietro ogni angolo. Questo titolo è il migliore tra tutti quelli dedicati in passato allo xenomorfo. La grafica è curata, le animazioni sono piacevoli, anche se i dettagli facciali sono abbozzati. La componente shooting è ridotta al minimo ed il gameplay si basa sulla esplorazione della base spaziale e sulla risoluzione di alcuni semplici enigmi. E' presente la possibilità di raccogliere materiali ed, attraverso dei progetti, costruire alcune armi o strumenti. Fermo restando la pregevole atmosfera, a qualcuno potrebbe risultare ripetitivo il vagare continuamente nella base con l'unico scopo di sopravvivere alle minacce presenti.  La componente horror è lieve e non vira mai sullo splatter. E' consigliato giocare con cuffie e con luci ambientali spente.




VOTO: 7/10




Punti di forza: Atmosfera ricca di tensione
Punti di debolezza: Ripetitivo
Voto Metacritic: 81/100
Difficoltà: Nella modalità più facile, il gioco scorre con poche difficoltà.
Era: Settima generazione di videogiochi (PS3)

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