Assassin's Creed: Origins è un videogioco action-adventure open world del dicembre 2017, decimo capitolo della serie Assassin's Creed.
Il gioco è ambientato nell'antico Egitto durante il periodo tolemaico e il giocatore assume il ruolo di un medjay di nome Bayek che lavora per proteggere il popolo dalle minacce. La storia racconta le origini della setta degli Assassini, che lottano per la pace promuovendo la libertà, e una società segreta — precursori dei Templari — che desiderano la pace attraverso l'imposizione dell'ordine.
Il gioco ha protagonista Bayek di Siwa e sua moglie Aya, due coniugi egiziani, entrambi guerrieri, vissuti nel I secolo a.C. Bayek, uno degli ultimi medjay rimasti, protegge la prospera oasi di Siwa; un giorno, nel 50 a.C., lui e suo figlio Khemu vengono rapiti da un gruppo di cinque uomini mascherati, che cercano di costringere l'uomo ad aprire una cripta segreta, nascosta sotto il tempio di Amon a Siwa. Al rifiuto di Bayek segue una colluttazione, durante la quale il piccolo Khemu viene accidentalmente ucciso. Bayek ed Aya giurano vendetta contro i misteriosi uomini e si separano per cercarli ed eliminarli.
Un anno dopo, Bayek è riuscito a rintracciare e uccidere un membro del gruppo dei mascherati, Rudjek, conosciuto come l'Airone; tornato a Siwa, scopre che il sacerdote del tempio Medunamun è, in realtà, un altro adepto, l'Ibis.
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Recensione
Grazie ad una narrazione trascinante, Assassin's Creed: Origins immerge il giocatore nel complesso mondo dell'Egitto tolemaico, quando si affacciano all'ombra delle piramidi prima i Greci e poi i Romani. Attraverso circa 130 missioni tra principali e secondarie, il protagonista procede sul filone della vendetta personale, incrociando numerosi personaggi storici, per poi maturare come fondatore degli Assassini. Rispetto ai precedenti capitoli della saga è presente una marcata componente da gioco di ruolo (struttura a livelli, albero abilità, armi potenziabili, punti uccisione). Il gameplay è fluido e il level design risulta ben studiato ed è raro riscontrare problemi grafici. La grafica è eccezionale per essere un titolo di fine 2017, soprattutto per le ambientazioni ed i dettagli delle texture. L'open world è enorme e coinvolge tutto l'estuario del Nilo fino alle città libiche (Cirene), al Sinai e fino ai deserti sabbiosi a sud. La longevità si attesta sulle 40 ore, se si giocano tutte le appassionanti missioni secondarie. Eccellente l'idea di utilizzare l'aquila ("Senu") per marcare il territorio e grazie a queste informazioni rendere realmente possibile l'approccio stealth.
VOTO: 9/10
Punti di forza: Ambienti spettacolari dell'Egitto tolemaico, open world enorme
Punti di debolezza: A tratti leggermente ripetitivo
Voto Metacritic: 84/100
Difficoltà: Alla difficoltà più semplice, risulta scorrevole se si effettuano i debiti potenziamenti con le missioni secondarie
Era: Ottava generazione di videogiochi (PS4)
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