lunedì 10 giugno 2019

Prey (2017) - Recensione

Prey (2017) è uno sparatutto in prima persona con elementi di action RPG, con ambientazione fantascientifica e vagamente horror.
Ambientato su Talos I, una stazione spaziale di ricerca collocata nei pressi della Luna, acquisita dalla TranStar Corporation, è il luogo dove vengono sviluppate le cosiddette Neuromod, degli impianti in grado di modificare la struttura del cervello umano per permettere alle persone di assorbire i poteri dei Typhon, una razza aliena, o comunque di ottenere capacità che vanno oltre quelle di un essere vivente normodotato. All'interno di Talos I si risveglia il protagonista Morgan Yu, non sapendo perché si risveglia in questa nave, ma scoprendo in seguito ciò che è accaduto. In base alla scelta effettuata a inizio gioco, Morgan può essere uomo o donna. Tra cunicoli nascosti, zone rialzate, passaggi segreti, la stazione spaziale dà al giocatore la possibilità ed i mezzi per sopravvivere alle difficoltà che incontra, facendolo affidare alla forza bruta dei combattimenti, allo stealth o a vie alternative sbloccabili in vari modi attraverso le abilità del personaggio. Morgan Yu è un ricercatore reclutato da suo fratello Alex per andare a lavorare a bordo di Talos I. Durante una serie di test iniziali qualcosa va storto e una delle persone coinvolte viene attaccata da un Typhon fuori controllo. ...






Recensione

Prey è una esperienza di gioco intensa e immersiva, dove l'ambientazione fantascientifica e la trama, ricca di colpi di scena, non smettono mai di far destare l'attenzione del giocatore dalla narrazione incalzante e dalla suspance dovuta alle abilità di mimetizzazione dei nemici. La grafica è eccellente e la fotografia è artisticamente rilevante, soprattutto per le scene al di fuori della stazione. Il tema della solitudine e del "nessuno ti può sentire urlare nello spazio" permea costantemente il viaggio regalandogli una atmosfera vagamente horror, complici un comparto audio retrofuturistico di notevole pregio. La stazione Talos I è il co-pratogonista vivente del gioco. Il gameplay ha preso in prestito molte delle dinamiche di avanguardia presenti nelle serie Bioshock e Dishonored, come la personalizzazione dei poteri attraverso alberi di abilità, la possibilità di risolvere gli enigmi in modo differtente, e la possibilità di gestire 2 tipi diversi di attacco: con armi e con poteri psichici. Come innovazione, ad esempio, brilla l'introduzione del "cannone Gloo", un arma in grado di sparare una schiuma autoindurente calpestabile ed estinguente, che permette una varia possibilità di risoluzione delle missioni, similarmente all'innovativa "Gravity Gun" di Half-Life 2 (2004). Il nocciolo del gioco è l'esplorazione della stazione e la risoluzione di enigmi, cercando nel contempo di rimanere vivi. La componente RPG è lieve e lo shooting non è preponderante ed è forse l'unico punto debole, poichè si discosta dalla perfezione realistica dei titoli dello stesso periodo (2017). Le missioni principali appassionano e spesso potrebbero far dimenticare di eseguire le numerose missioni secondarie che arricchiscono la longevità del titolo e che raccontando le storie dell'equipaggio permettono di ricostruire l'accaduto.



VOTO: 10/10




Punti di forza: Atmosfera fanta-horror e gameplay trascinante
Punti di debolezza: Shooting poco realistico
Voto Metacritic: 82/100
Difficoltà: Nella modalità più facile, il gioco è impegnativo.
Era: Ottava generazione di videogiochi (PS4)

1 commento:

  1. Complimenti per la recensione! Penso proprio di provarlo

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